Essere volontari significa decidere di offrire le proprie competenze e donare il proprio tempo senza pretendere un compenso in denaro, ma questa prestazione non è per questo inferiore per qualità o durata rispetto a quella per cui si riceve un compenso.
Prestare la propria opera volontariamente non è sminuente, anche se nel nostro paese siamo abituati a valutare le capacità e le prestazioni in base al loro costo.
Un preconcetto duro a morire è che essere volontari significa non essere competenti o preparati a svolgere in modo efficace la propria opera: si tratta di un pregiudizio spesso privo di validazione, basti pensare ai volontari della Croce Rossa o della Protezione Civile per restare in ambito nazionale.
Qualunque mansione si decida di svolgere pro bono richiede preparazione e studio per poter raggiungere un livello di competenza adeguata, al fine di aiutare senza mettere a rischio sé stessi e gli altri. Sarebbe ingenuo pensare che tutti possano essere volontari in qualsiasi attività: ci sono mansioni che richiedono competenze specifiche e regolamentate.
Per esempio, posso essere un medico volontario solo se sono laureato in Medicina e abilitato nelle forme prescritte dalla legge, ma prestare le competenze di medico come volontario non rende meno professionalizzati di chi lo fa dietro compenso.
Progetto Nash come ODV agisce nell’ambito del volontariato: chi decide di associarsi con noi viene preparato seguendo corsi e aggiornamenti continui. Tutte le persone coinvolte devono dimostrare di avere le competenze per aiutare nel modo migliore possibile. Potrebbero fare le stesse attività chiedendo un compenso in denaro nell’ottica del libero mercato ma scelgono di aiutare senza i vincoli che il mercato stesso impone, preferendo ogni giorno di essere d’aiuto a chi ne ha bisogno perché ha smarrito il proprio cane, creando sinergie e offrendo consigli basati sulle competenze e le conoscenze acquisite in questo specifico ambito.
In quest’ottica il valore del servizio prestato è legato alla riscoperta dei valori umani, alla creazione di rapporti non mediati dai beni materiali e dalla scelta spontanea e personale di svolgere l’attività di volontariato.
Il volontario è un donatore: dona tempo, energie e lo fa con passione, dedizione e rispetto nei confronti di chi aiuta.
Ma cosa è una ODV? Un’Organizzazione di Volontariato è un Ente del Terzo Settore (ETS) costituita in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, che svolge attività di interesse generale prevalentemente a favore di terzi (non necessariamente svantaggiati) avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati o delle persone aderenti agli enti associati.
Per saperne di più art. 4, comma 1, del CTS (Codice del Terzo Settore).
Per lo svolgimento e il funzionamento delle attività, le ODV possono avere le seguenti entrate:
– quote associative;
– contributi pubblici e privati;
– donazioni e lasciti testamentari;
– rendite patrimoniali;
– rimborsi derivanti da convenzioni con le pubbliche amministrazioni;
– rimborsi delle spese effettivamente sostenute, purché adeguatamente documentate, per l’attività di interesse generale prestata;
– raccolte fondi;
– attività diverse da quelle di interesse generale, nei limiti previsti dalla normativa.
Sul nostro sito troverete il bilancio dell’associazione che ogni ETS è tenuto a pubblicare per trasparenza.